fbpx
Still life

Still life – guida base alle luci

By 26 Novembre 2017 No Comments

La fotografia Still life è, tecnicamente, la riproduzione di qualsiasi oggetto inanimato. Il termine inglese è mutuato dal nome di una tecnica di pittura che ritrae quella che, comunemente, in italiano definiamo “natura morta”. Questa tecnica pittorica è molto nota e annovera tra i suoi esponenti più importanti moltissimi maestri italiani: l’esempio più noto è quello di Caravaggio, le cui opere sono tra le più note “nature morte” al mondo. Al centro del quadro c’è l’oggetto, ma la sua centralità è data da un coprotagonista indiscusso: la luce. Essa ha un ruolo irrinunciabile perché i giochi di luci e ombre sono ciò che conferisce tridimensionalità all’oggetto e ne mostra le sue particolarità.

 

Nella fotografia Still life l’illuminazione è egualmente fondamentale. Le luci disegnano l’effetto finale della foto illuminando la parte dell’oggetto che vuole essere posta all’attenzione dell’osservatore. A differenza di altri tipi di fotografia, l’obiettivo dell’illuminazione in questo caso  non deve essere di riprodurre fedelmente la luce naturale anzi, quello che va fatto è creare artificialmente delle luci che evidenzino quello che dell’oggetto vuole essere illuminato. Si tratta di creare, in altre parole, luci che possano evidenziare il materiale di cui è composto, la forma, l’eventuale capacità riflettente e qualunque altra particolarità importante che il cliente deve conoscere. Tale effetto può essere creato attraverso luci artificiali in studio, dotandosi di diverse direzioni della luce a seconda della necessità.

 

Nella fotografia Still life l’effetto ricercato può essere ottenuto posizionando correttamente le luci, ricordate che non esiste una legge universale per quanto riguarda la direzione della luce, essa varia a seconda delle particolarità dell’oggetto e in base a ciò che vogliamo mettere in risalto. Distinguiamo, grossomodo, quattro maniere in cui possiamo posizionare i nostri flash monotorcia, Una luce frontale illumina l’oggetto con la luce in asse rispetto alla macchina: ciò che si otterrà è una luce piatta,  un contrasto basso e assenza di ombre e di tridimensionalità dell’oggetto, quindi è una soluzione che dobbiamo assolutamente evitare. L’illuminazione laterale, ponendo la luce a lato della macchina, tiene un’illuminazione frontale ma con maggiore contrasto e ombre più profonde. Una fonte di luce proveniente da dietro crea un controluce che proietta ombre verso la macchina: l’immagine perde profondità e il contrasto è troppo alto quindi possiamo utilizzare questa luce come luce secondaria o luce d’effetto, utilizziamola per tracciare i contorni del nostro oggetto affiancandola ad una luce principale. Una luce proiettata dall’alto crea delle buone ombre con un contrasto lieve, per questo spesso tale luce viene utilizzata per foto vendute in microstock, modificabili successivamente da chi le acquista.

 

La fotografia Still life, a maggior ragione se a scopo pubblicitario, ha come caratteristica fondamentale quella di fornire una descrizione dell’oggetto rappresentato: i giochi di luci e ombre che lo illuminano hanno per questo scopo un’importanza fondamentale. Le ombre devono essere morbide, meno chiuse possibile: parliamo di luce di schiarita intendendo quell’illuminazione che abbassa il contrasto rendendo visibili i dettagli anche nelle ombre. Questa è generabile attraverso pannelli riflettenti, acquistabili in qualsivoglia shop di fotografia, ma anche un semplice cartoncino bianco o foderato di carta stagnola può essere adattato allo scopo.

 

Possiamo modificare la luce anche variandone la morbidezza:  rincipalmente abbiamo due maniere per diffondere una luce, filtrarla o rifletterla, in commercio possiamo trovare questi filtri chiamati “softbox” oppure “bank” che si utilizzano per lo still life, data la loro forma rettangolare o quadrata creano dei riflessi che potranno percorrere il nostro oggetto come nell’esempio di questa bottiglia di vino senza creare fastidiosi riflessi a forma di punto sull’oggetto. Possiamo anche riflettere la luce tramite degli ombrelli foderati internamente di un materiale riflettente, quest’ultimo però viene utilizzato di più in fotografia ritrattistica o di moda, data la sua forma crea un riflesso a forma di stella che risulterà gradevole all’interno dell’occhio di una modella ma non su di un prodotto. Un diffusore naturale dall’effetto straordinario possono essere le nuvole quindi, quando vi ricapiterà di stare in casa a deprimervi per una giornata uggiosa, ricordate che potreste sfruttare l’occasione per uscire a fare qualche bel ritratto.

 

è importante sapere che una fonte di luce può essere diffusa fino a una distanza equivalente al doppio della misura della diagonale del diffusore, quindi fate molta attenzione se

utilizzate bank di piccola misura a non allontanarli troppo dall’oggetto o la vostra luce non sarà più diffusa ma ritornerà puntiforme.

 

Adesso che sappiamo come posizionare i nostri flash dobbiamo imparare a misurare quanto forte sarà la luce che proietteranno per trovare le giuste impostazioni della nostra macchina. In fotografia Still life è fondamentale una misurazione della giusta quantità di luce per garantire un’illuminazione adeguata e un bilanciamento corretto dei colori. È molto utile per calcolare esposizione e bilanciamento del bianco dotarsi di un target di riferimento, sia mentre scattiamo la nostra foto che in postproduzione. Ne esistono molti: si tratta di cartoncini con vari campioni di colore. Tra più diffusi c’è il ColorCheker di X-Rite e i pannelli ripiegabili XpoBalance di Lastolite con il grigio medio e bianco. Per utilizzarli occorre inserire il riferimento selezionato al primo scatto e poi utilizzarlo in postproduzione per decidere l’esposizione e il bilanciamento del bianco.

 

In questo modo per una fotografia Still life con giusta esposizione e bilanciamento sarà sufficiente un solo scatto da utilizzare per riferimento per ogni tipo di illuminazione utilizzata. Molte macchine hanno degli esposimetri integrati molto precisi ma è comunque raccomandabile utilizzarne uno esterno a luce incidente, non soltanto perché è molto più preciso ma soprattutto perché è necessario se utilizziamo delle luci flash.